giovedì 14 aprile 2022

SCOGLIERA A DIFESA DELL'ABITATO DELL'IDROSCALO IN ALTO MARE

Era il 18 febbraio 2021, l'Assessore regionale ai Lavori Pubblici Mauro Alessandri dichiara alla stampa che sono partiti i lavori di ripristino della scogliera all'Idroscalo di Ostia, lavori dichiarati "ormai improrogabili all'indomani degli eventi meteorologici delle scorse settimane, per garantire la sicurezza dei cittadini e il ripristino delle normali condizioni di praticabilità del litorale''.
La "comprovata ragione d'urgenza" nasceva dall'incapacità di gestire l'ordinario, una semplice, banale manutenzione, 'chiamata' a Maggio 2020. L'urgenza è "realizzare l’intervento prima dell’inizio della prossima stagione invernale" 2021. Ma l'urgenza cessa presto. La gara, importo di oltre 1,5MLN di euro, viene assegnata solo il 15 dicembre 2020 alla Edil Global srl. Si apre dunque il cantiere in piena 'stagione mareggiate', ma ad aprile si fermano incredibilmente i lavori perché la ditta viene raggiunta dall'interdittiva antimafia dalla Procura di Latina. Il bando viene  riassegnato alla terza classificata. I lavori procedono male e a rilento. Oggi 14 aprile 2022, compare la 'palizzata' della savanella, il canale di invito delle acque che superano la scogliera, con pendenza lato porto.  
I lavori di scavo e rivestimento savanella erano previsti dal 29 aprile 2021 al 24 giugno 2021, cioè un anno fa. I lavori, in particolare, prevedevano il riposizionamento con salpamento (cioè recupero dal fondo marino) dei massi smossi e loro rimessa in pristino, più un parziale rifiorimento (innalzamento) delle scogliere est (lato porto) e ovest (lato foce). Per ultimo, la riprofilatura della spiaggia (pendenza) e la realizzazione di una nuova savanella (canale d'invito delle acque) diretta verso la cosiddetta 'spiaggetta' lato porto (v. foto). È chiaro che la mancanza della savanella (oggi in fase di esecuzione) ha causato, a fronte delle recenti forti mareggiate, un cedimento nella parte centrale della scogliera con evidente necessità di reintervenire con le fasi di salpamento e rifioritura. Altri soldi, altro giro di giostra amministrativa. 
Insomma, una scogliera perfetta ottenuta dopo una dura lotta della Comunità nel 2012, non riceve alcuna manutenzione obbligando poi ad intervenire sulla base di un'urgenza gestita male sotto ogni profilo, non solo amministrativo, che ha un costo per la collettività elevatissimo e che non sembra essere eseguito a regola d'arte, nonostante sia un'opera di protezione civile e che probabilmente non sarà terminato per il periodo invernale in cui ripartiranno le mareggiate.

Paula de Jesus
Resp. Ambiente, Patrimonio e Demanio 

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