È partita la ricognizione interna di personale tecnico
amministrativo di Roma Capitale per l'affidamento dell'incarico di studio di
fattibilità tecnica economica per la riqualificazione ambientale e nuova
edilizia sociale all'Idroscalo di Ostia.
Tutto secondo programma: anni di promesse mai mantenute, anche nell'ultima
campagna elettorale, a partire dal neo Assessore al Patrimonio e Politiche
Abitative di Roma Capitale, Tobia Zevi.
La coerenza tra parole e fatti richiederebbe un atto concreto di sospensione
dell'iter e una vera cabina di regia partecipata.
Se il PNRR è un piano che ha come obiettivo "sostenibilità e
densificazioni, senza nuovo consumo di suolo" con progetti di
riqualificazione e rigenerazione sociale e fisica di aree degradate, messa in
sicurezza, previsione di nuovi servizi urbani, di viabilità e accessibilità,
spazi pubblici da rilanciare, è incomprensibile quanto stia accadendo. Case
popolari in zona a rischio R4 e sedicente bonifica di un'area non recuperabile
sul piano ambientale, fuori da ogni processo di partecipazione così caro al
centro sinistra che ha nominato Andrea
Catarci, Assessore al Decentramento, alla Partecipazione e alla Roma
dei 15 minuti.
Attendiamo anche una chiara e non equivoca presa di posizione da parte di Mario Falconi visto
che a suo tempo si spese per il raddoppio del porto (che avrebbe cancellato
l'Idroscalo) e ora inneggia alla scogliera per proteggere l'abitato.
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